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Il peperoncino? una spezia salutare!

La capsaicina, ovvero la sostanza che provoca il bruciore nel nostro palato delle spezie piccanti come il peperoncino, pianta originaria dell'america del sud, sembrerebbe avere un'azione antitumorale

5 febbraio 2017 - Roma

In un esperimento condotto tempo fa su cavie di laboratorio da Sören Lehmann dell’università di Los Angeles, l'alcaloide 8-metil-N-vannil-6-neneamide più conosciuto come capsaicina principio attivo del bruciore del peperoncino di cui ne é composto per il 50%, sembra capace di indurre l’apoptosi (morte cellulare programmata) di circa l’80% delle cellule tumorali. Tale sostanza agirebbe tramite la riduzione dei ricettori per gli estrogeni delle cellule malate e agirebbe anche su tali cellule non ormono-dipendenti... Ridurrebbe inoltre la presenza della proteina PSA , utilizzata per ricercare il cancro alla prostata nell'esame del sangue. Tuttavia gli urologi della Siu, la Società Italiana di Urologia,  alla vigilia della Giornata Europea di Informazione indetta per il 14 settembre 2007 dalla European Association of Urology, hanno divulgato un  decalogo salvavita contro le malattie prostatiche in cui sconsigliano l'uso del peperoncino più di due volte a settimana, proprio per via delle caratteristiche infiammatorie delle vie urinarie e della prostata responsabili dell'effetto afrodisiaco del peperoncino.
Sembra proprio che assumendo con regolarità peperoncino, senza esagerare, potremmo trarne benefici di prevenzione su diverse malattie. Ma così facendo non potremmo incorrere a problemi di infiammazioni gastrointestinali? Sembrerebbe di no, ma se si sospetta di avere problemi gastrointestinali bisogna chiedere sempre al medico se si può usare peperoncino. Comunque stando a quanto dice nel libro "Les secrets de la casserole" edito nel 1992 dall'Editions Belin Paris Hervé This, specialista di fisica e chimica della cucina e fautore della

I pappagalli ne sono ghiotti, ed anche a loro sembra gli faccia bene e che non sentano il piccante

gastronomia molecolare, racconta che un medico di Houston, David Graham del locale centro ex Combattenti, fece un esperimento molto interessante.
Ad una dozzina di volontari somministrò varie sostanze con reputazione di provocare ulcere stomacali. Cominciò col dare loro un pasto a base di bistecca e patatine fritte. Il giorno dopo diede loro un pasto con dell'aspirina e successivamente uno a base di cibi messicani a cui avevano aggiunto una quantità smisurata di peperoncino...
Da questo piccantissimo pasto a base di peperoncino l'esame gastroscopico non evidenziò alcuna infiammazione delle pareti dello stomaco,


contrariamente a quello con l'aspirina che invece le aveva aveva intaccate.
Sempre per Hervé This, un altro alimento che sembra essere capace di provocare infiammazioni all'apparato digerente è il tobasco, per via dell'alto contenuto dell'acido acetico, una sostanza contenuta in misura minore, (circa la metà della concentrazione del tobasco) anche nel più comune aceto di vino.
Il peperoncino invece, anche macinato e depositato con una canula nell'intestino, non sembra produrre infiammazioni nell'apparato gastro intestinale...

(di Mauro Gaudino © - copyright 2017)

Nota Bene:  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo uno scopo divulgativo, al fine di promuovere e valorizzare gli alimenti contenenti sostanze che si suppone abbiano una funzione benefica sulla salute umana e non sostituiscono il parere medico.
Articolo realizzato da Mauro Gaudino, Tecnico Superiore della Commercializzazione dei Prodotti Agricoli ed Agroindustriali e Tecnico esperto di olio vergine di oliva regolarmente iscritto nell'elenco nazionale
 
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